Io sono una strada diversa, meno illuminata e più tortuosa. Ma sono sempre una strada da percorrere. Potrei avere un panorama bellissimo...

mercoledì 4 marzo 2009

Simenza

“Maestro... come posso fare?”
Disse la ragazza dalle occhiaie scure, accarezzandosi il cappuccio di panno verde con le dita della mano consumate dal duro lavorio di filtraggi e cottura

“Non dormo la notte, e grevi pensieri affliggono la mia anima. Sento il peso delle cose che verranno e ne ho timore, questo mi tormenta. Possedete qualche pianta, qualche preziosa essenza.. un estratto di radice che allevi questo fardello?”
Con un pacato sorriso dipinto sulle labbra sottili, l’uomo dalla barba canuta si avvicinò alla ragazza. Fissò con dolcezza le sue iridi penetranti negli occhioni verdeacqua di lei. Poi le disse: “Mia cara, perché bramare il rimedio nel mondo? Elemosinarlo qui, davanti a me? Perché tentare di riprodurlo in modo artificioso quando tutti gli ingredienti per la tua cura sono dentro di te?
Cerca le semenze nel tuo spirito.. ci troverai coriandoli colorati che credevi di aver dimenticato. Ricordi della giovinezza. I semi di mandarino delle tue paure, le speranze che nascondevi sotto il cuscino. Le arachidi dei tuoi desideri. Le stravaganze dello spirito. Il dolore. E lì è nascosto il meraviglioso potenziale delle cose, dentro piccoli scrigni che racchiudono già le cose che stanno per essere.
Non hai bisogno d’altro.
Semenze.”


La ragazza volto la schiena all’anziano dalla chioma splendente, e si diresse dritta verso se stessa, verso l’interno, accompagnata dal tiepido fruscio del mare.

AMARO AMORE

Amaro amore
Che mi fu dato
Da quelle labbra di fuoco
I suoi occhi
Bruciarono la pelle
Per spiare la mia anima
Corrotta mi fu la mente
Dal suo desideri
E le sue mani
Soffocarono il mio piacere.

Amaro amore
Che mi manca nelle notti
Girandomi in questo letto vuoto
Le mie mani desiderano la sua pelle
I suoi capelli
Il suo profumo
Il tormento mi uccide
Maledico
L’amaro amore
che mi fu dato.


I suoi occhi stanchi cerchiati da occhiaie nere, bramano in cerca di un segno, di un colore. Disorientata, posa lo sguardo afflitto in ogni dove. Stanca dei suoi tormenti e del peso dei suoi pensieri, si lascia cadere sulla sabbia dorata al confine tra la terra e il mare. Osserva i suoi piedi nudi e lo smalto nero sbiadito delle sue unghie, mentre lentamente li affonda in quella sabbia sottile come farina.

“Come mai sei triste ragazza?…Cosa ti tormenta?”
La voce le giunse inaspettata facendola sobbalzare. Alzò il viso e vide la figura di una donna bellissima, radiosa e quasi impalpabile.“Non dormo la notte, e grevi pensieri affliggono la mia anima. Sento il peso delle cose che verranno e ne ho timore, questo mi tormenta. Devo cercare le semenze nel mio spirito.. dove troverò coriandoli colorati che credevo di aver dimenticato. Ricordi della mia giovinezza. I semi di mandarino delle mie paure, le speranze che nascondevo sotto il cuscino. Le arachidi dei miei desideri. Le stravaganze dello spirito. Il dolore. E lì è nascosto il meraviglioso potenziale delle cose, dentro piccoli scrigni che racchiudono già le cose che stanno per essere.
Non ho bisogno d’altro. Questo so.
Devo trovare.. Semenze”.
Con un soave e materno sorriso, la donna dalle labbra sensuali si avvicinò alla ragazza. Prese tra le sue mani candide le dita sottili di lei. Poi le disse: “Mia cara, perché ti tormenti? Perché cerchi inutilmente quello che già è dentro di te?

Perché sì, questi piccoli scrigni sono già lì, nel tuo ventre. Dovrai solo annaffiarli…
Guarda làggiù.. questo infinito mare, raccoglie le lacrime del cielo e la gioia delle acque dei fiumi che si ricongiungono a lui. Tutto questo gli da la forza di ispirarsi e di dare estro alla sua arte di antico modellatore della terra.
Qui potrai certamente trovare il nettare che cerchi
Il nettare per i tuoi semi
E non hai bisogno d’altro.
Solo di cullare, di annaffiare.. semenze. E vedrai, fioriranno bellissime rose”.

La donna voltò la schiena alla giovane ragazza e si diresse dritta verso l'orizzonte, camminando leggera sulla battigia, lasciando lievi impronte che il mare immediatamente cancella.


Si tratta del progetto che stiamo realizzando io e mio cugino Fabio in arte Shivanarquois. Per visionare buona parte del lavoro visitate il sito:
www.simenzaferlazzo.blogspot.com

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