
PREFAZIONE DEL LIBRO “FERMATI E PARLA”
scritta dalla dott.ssa Nunziatina Bartolone.
Prefazione
A vent’anni la vita sembra scorrere come un fiume in piena lungo gli argini di esperienze che ne orientano e declinano il corso: le amicizie, le feste, gli studi, gli amori, la famiglia… Non si può immaginare che quel fluire di giorni ed emozioni, in attesa che il futuro si delinei con i suoi contorni netti, dopo le aspettative e le speranze della giovinezza, si debba fermare all’improvviso, in una sera di pioggia, tra lo schianto di un’auto e le schegge di vetri sull’asfalto…
Antonio, il protagonista di "Fermati e parla" assiste, impotente e carico di sensi di colpa,al brusco ed insensato arresto della vita di Clara e con la morte di lei anche la sua vita sembra fermarsi…
Che direzione dare al corso della quotidianità che sembra procedere come se nulla sia accaduto? Ha senso cercare un nuovo orientamento per i giorni che verranno? Nel silenzio senza conforto si impongono le parole che non sono state dette in tempo, rivelatrici dell’interiorità, ma anche dell’età in cui i sentimenti non si sanno ancora esprimere perché, troppo fragili, i giovani non sanno talvolta riconoscerli. Si cercano risposte a domande inespresse, mentre quel limite impalpabile che separa la vita dalla morte si manifesta come reale e visibile, sconvolgendo la ragione e imponendo nuove domande ed esigendo un cammino di ricerca. I luoghi della memoria si trasformano così nei luoghi in cui si preferisce una dimensione "altra", un sorriso mesto e materno esorta un figlio a non temere di sondare quel mistero che sta oltre la vita per scoprire cosa possa esserci dopo la morte…
La lenta e difficile ripresa del fluire interiore di Antonio dovrà sperimentare la solitudine, la propria e quella di Sara, la morsa soffocante della passione di lei, il delirio della gelosia che disintegra ogni possibilità di tenerezza fino al drammatico ed inatteso epilogo prima di raggiungere la serenità disperatamente cercata da entrambi.
Con una scrittura semplice, che si esprime attraverso un linguaggio comune ed essenziale, "Fermati e parla" narra una storia vera e surreale, al limite del mistero esprimendo la necessità nascosta e difficilmente esprimibile di comprendere se stessi, la vita, la morte, l’aldilà, il senso dell’andare via per sempre e del restare ancora, continuando un dialogo che non si interrompe mai...
Antonio, il protagonista di "Fermati e parla" assiste, impotente e carico di sensi di colpa,al brusco ed insensato arresto della vita di Clara e con la morte di lei anche la sua vita sembra fermarsi…
Che direzione dare al corso della quotidianità che sembra procedere come se nulla sia accaduto? Ha senso cercare un nuovo orientamento per i giorni che verranno? Nel silenzio senza conforto si impongono le parole che non sono state dette in tempo, rivelatrici dell’interiorità, ma anche dell’età in cui i sentimenti non si sanno ancora esprimere perché, troppo fragili, i giovani non sanno talvolta riconoscerli. Si cercano risposte a domande inespresse, mentre quel limite impalpabile che separa la vita dalla morte si manifesta come reale e visibile, sconvolgendo la ragione e imponendo nuove domande ed esigendo un cammino di ricerca. I luoghi della memoria si trasformano così nei luoghi in cui si preferisce una dimensione "altra", un sorriso mesto e materno esorta un figlio a non temere di sondare quel mistero che sta oltre la vita per scoprire cosa possa esserci dopo la morte…
La lenta e difficile ripresa del fluire interiore di Antonio dovrà sperimentare la solitudine, la propria e quella di Sara, la morsa soffocante della passione di lei, il delirio della gelosia che disintegra ogni possibilità di tenerezza fino al drammatico ed inatteso epilogo prima di raggiungere la serenità disperatamente cercata da entrambi.
Con una scrittura semplice, che si esprime attraverso un linguaggio comune ed essenziale, "Fermati e parla" narra una storia vera e surreale, al limite del mistero esprimendo la necessità nascosta e difficilmente esprimibile di comprendere se stessi, la vita, la morte, l’aldilà, il senso dell’andare via per sempre e del restare ancora, continuando un dialogo che non si interrompe mai...
Nunziatina Bartolone
CASA EDITRICE KIMERIK www.kimerik.it
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